A me è stato detto che il lancio non è ancora certo e che pensevano di presentarla con il Jeep Camp che forse tornerà in Italia a Monte Cappuccio (Varano Melegari). 2.8 vecchio non penso proprio alla VM non ne sanno niente, 2.2 diesel confermato.
il primo solo automatico, il secondo in america manuale e automatico. C'è da vedere poi cosa combineranno, perchè c'è il caso che da noi portino solo il 2.0 o che portino solo qualche 3.6 a numero contanto.
il primo solo automatico, il secondo in america manuale e automatico. C'è da vedere poi cosa combineranno, perchè c'è il caso che da noi portino solo il 2.0 o che portino solo qualche 3.6 a numero contanto.
La nuovissima Jeep Wrangler è più vicina di quanto credi. L'auto più attesa dell'anno verrà mostrata per la prima volta in Europa in uno dei più importanti eventi dedicati al mondo dell'automobile:
l'88a edizione del Salone Internazionale dell'Auto di Ginevra, in programma dall'8 al 18 marzo. Scegli di essere uno dei primi a guardare da vicino la nuova Jeep Wrangler. Non perdere questa occasione unica e vieni a trovarci a Ginevra.
Ma che presa per il culo Sono andati avanti fino all'altro giorno pure il JOG vantandosi che al Jeep Camp 2018 presenteranno in anteprima ufficiale il JL...Ora comincia a non avere molto più tanto senso andarci
direi che sono riusciti in un'impresa che ritenevo impossibile: farlo piu' brutto di quello attuale ma poco male, tanto il plasticone e' comunque da cambiare
Nel frattempo tutto è cambiato. Da qualche mese il diesel è diventato il male assoluto assieme all’olio di palma, al “riscaldamento globale” causato dall’uomo che da questo inverno, dopo la quasi glaciazione negli Usa e nel nord Europa, ha cambiato nome ed è diventato “cambiamento climatico”. Il pensiero unico ha stabilito che il diesel verrà proibito nei prossimi 3/4 anni. A Roma, nelle emergenze, il blocco auto include anche i diesel euro 6. I poteri forti hanno investito miliardi di euro nella green economy quindi il consumatore va “rieducato” in tal senso quindi bisogna comprare pannelli solari, eolico e batterie. Accapigliarsi su 2.2 di derivazione Fiat o 3.0 VM lascia il tempo che trova. FCA ha già fatto sapere che da 2022, le auto con motori diesel non verranno più prodotte (ad esclusione dei veicoli commerciali vedi trucks e furgoni).
A questo punto mi sembra una follia spendere 50 - 60 mila euro per un JL diesel, e dopo 1 o 2 anni non poter più circolare in città nelle giornate critiche. Facciamocene una ragione.
Ah sì sì, parole sante Ale. Tant'è che avevo pure discusso con mio padre sulla sua auto nuova perchè 60k in un diesel comprato ora mi sembra assurdo. Mi toccherà swappare il mio amato JK a benzina...Pensa te che sfiga
Per quanto riguarda il motore a benzina 2.0 turbo Hurricane credo che ci sia solo “Mild Hybrid” ed è quello con la batteria sottoscocca da 48 volt. Non confondiamo questo mild con la JL completamente ibrida che uscirà nel 2020. Nei vari video del salone di Ginevra non ne parlano a parte in questo al minuto 2:15
Mi sa che c’è un po’ di confusione anche fra i vari giornalisti.
Da quello che ho potuto capire, questo motore mild hybrid, adotta una tecnologia che si chiama eTorque ed è utilizzata da FCA anche sui nuovi Ram. In un video per la presentazione del Ram, parla un ingegnere Dodge e spiega come funziona. Da quel poco che ho capito, pare che nel motore vi sia una appendice (eTorque) che tramite una o più cinghie, mosse elettricamente, “aiuta” e muove il motore nella fase di accelerazione, in maniera elettrica (con tutta la coppia che ha un motore elettrico) e poi, raggiunta una certa velocità o numero di giri motore, si disattiva, passando la palla al motore a benzina. Questo sistema abbatte i consumi e regala la coppia dell’elettrico in fase di partenza. Quando si frena, il sistema crea elettricità che verrà poi accumulata nella batteria da 48 volt del sottoscocca.
Ecco il video del Ram, vai direttamente al minuto 10:15. Tu che sei più bravo di me in inglese cerca di capire meglio
Ultima modifica di Alesu il Gio 08 Mar 2018, 16:31 - modificato 1 volta.
Anche se non sapete cos'è un'auto mild hybrid potrebbe capitarvi presto di comprarne una a vostra insaputa, talmente veloce è il ritmo con cui queste motorizzazioni ibride si stanno diffondendo sotto i cofani delle auto "normali". Non parliamo di quei modelli ibridi che viaggiano per alcuni chilometri e per la maggioranza del tempo con la trazione elettrica come le Toyota e neppure delle plug-in ricaricabili alla spina che in alcuni casi finiscono per sembrare elettriche pure. Parliamo invece del livello "base" dell'elettrificazione dell'auto, quell'ibrido in parallelo puro (mild hybrid) dove il motore elettrico non fornisce mai spinta alle ruote motrici, ma si limita ad "aiutare" quello a benzina o diesel piazzato sotto il cofano. Insomma, niente modalità di marcia puramente elettrica.
L'elettrico dà un aiutino e non costa tanto Questi nuovi sistemi mild hybrid si differenziano dai primi visti su alcuni modelli dei primi Anni 2000 come le Honda Jazz e Insight soprattutto per la rete elettrica a 48 Volt che ottimizza la funzione stop&start con un motore/generatore che recupera energia in frenata, offre una spinta o "boost" al motore termico e in alcuni casi provvede a spegnerlo in fase di veleggiamento a velocità costante. Insomma, una tecnologia come quella mild hybrid che sembrava in via di estinzione sta tornando con forza sul mercato per due motivi: permette di ridurre consumi ed emissioni senza grandi costi aggiuntivi per le Case e non incide troppo sul prezzo di acquisto per il cliente finale.
Sono una ventina, ma cresceranno presto In pratica le auto mild hybrid sono "rinate", almeno in Europa, nel 2016 con l'arrivo sul mercato continentale della Suzuki Baleno 1.2 SHVS (Smart Hybrid Vehicle by Suzuki), seguita da Ignis e Swift con la stessa motorizzazione e in più la 1.0 Hybrid. A queste si sono aggiunte nel giro di pochi mesi le Renault Scenic e Grand Scenic Hybrid Assist, in cui il motore a gasolio 1.5 dCi da 110 CV è affiancato da un elettrico per ridurre ulteriormente consumi ed emissioni. I tedeschi non sono certo rimasti a guardare e hanno proposto nell'ordine le Audi A4 e A5, A7 Sportback e A8 con sistema mild hybrid mHEV (12V o 24V) sia sul motore 2.0 TFSI che sul 3.0 TDI, accompagnati dall'EQ Boost di Mercedes su Classe C, Classe E, CLS e Classe S, anche in versione AMG 53. L'elenco completo di tutte le mild hybrid in commercio o in arrivo nelle concessionarie lo trovate in fondo a questo articolo, mentre sono già annunciate per il 2019 le versioni mild hybrid di nuova Kia Ceed e Ford Focus, oltre alla nuova Jeep Wrangler 2.0 Turbo eTorque.
Agevolazioni ed esenzioni come tutte le altre ibride Prima di lasciarvi a questo elenco di auto mild hybrid vogliamo però chiarire quali sono i veri vantaggi dell'elettrificazione più "leggera" che c'è e a chi conviene valutarne l'acquisto. Detto dei consumi che sono leggermente inferiori rispetto alle equivalenti versioni a benzina o gasolio (qui le prove consumi di Swift e Scenic), bisogna aggiungere che queste mild hybrid omologate con la dicitura "ibrido" sul libretto di circolazione (foglio 2, punto P.3) godono di quelle agevolazioni fiscali che alcune regioni concedono alle auto ibride, come ad esempio l'esenzione pluriennale del bollo auto. Senza dimenticare il parcheggio gratuito in alcune città nelle strisce blu e la quasi totale esclusione da blocchi del traffico e domeniche ecologiche, almeno con le regole attuali. Questo significa che le versioni ibride "mild hybrid", vendute a prezzi allineati a quelle delle versioni "normali" o con un piccolo sovrapprezzo, convengono a tutti coloro che abitano nelle grandi città, nelle regioni con più agevolazioni e in generale dove l'auto ibrida è garanzia di libera circolazione. Sempre che qualcuno non inizi a bloccare anche le poche ibride Diesel…